Tanoressia: non sono abbastanza abbronzato

Se l’anoressico non si vede mai abbastanza magro, il tanoressico non si vede mai abbastanza abbronzato. Si chiama Tanoressia il nuovo disturbo dell’estate che, però, non si esaurisce solo in questa stagione, infatti, chi è colpito da questo disturbo, tende ad essere dipendente dalla tintarella a tal punto di usufruire di assidue lampade anche durante il periodo invernale. Il termine è un neologismo che deriva da due parole: “tan”-abbronzatura- e “orexìa”-appetito-; rappresenta una voglia compulsiva di abbronzatura che diventa addirittura una droga. Questo disturbo è stato scoperto già 15 anni fa da alcuni studiosi della University of Texas Medical Branch di Galveston e negli Stati Uniti attualmente è diventato un vero e proprio problema: sono 30 milioni gli americani che si sottopongono a lampade solari, più del dieci per cento della popolazione, e di questi 6 milioni sono malati di tanoressia. Ovviamente questo disturbo si è diffuso anche in Italia: Matteo Cagnone, direttore dell’istituto di ricerca dermatologica globale di Ravenna, fu stato tra i primi a studiare questo fenomeno effettuando una ricerca su quattro mila italiani riscontrando, tra questi, il 20 per cento di tanoressici; questa malattia pare colpisca individui tra i 16 e i 45 anni, in Italia soprattutto donne e maggiormente del Nord. Uno dei sintomi che possono far credere di essere colpiti da questa dipendenza è un’esposizione continua al sole per almeno 6 ore al giorno. Le crisi di astinenza si possono manifestare con vomito, nausea, febbre e dolori, proprio come un individuo in astinenza da droghe. Negli ultimi giorni è stata trovata una possibile spiegazione da dare alla dipendenza: i raggi ultravioletti aumentano il livello di melanina e delle beta-endorfine, ormoni che, se in alta quantità, danno buon umore, dunque la non esposizione ai raggi e il conseguente livello basso e inalterato di questi ormoni creano un senso di privazione. E’ allarme per i dermatologi e le associazioni sulla salute perché l’aumento della percentuale delle persone con questo problema ha significato un proporzionale aumento dei casi di tumore alla pelle.

Beatrice Taurino