Spirits d’estate. A Milano la competition che scopre i nuovi maestri del mixology tra tradizione e nuove ricette

Un gin all’alga spirulina? O preferite sorseggiare un amaro senza zucchero mixato con curcuma, pepe nero, zenzero e artemisia annua? O magari siete alla ricerca di un liquore al caffè, capace di raccontare vecchie storie familiari? O ancora un gin che con le sue botaniche è come una passeggiata in un bosco? Ricette che vivono nelle bottiglie della competition “Crea il tuo spirito”, promossa dalla startup torinese The Spiritual Machine, che il 19 giugno a Milano – Phyd, via Tortona 31 alle 16 –  ha premiato il miglior progetto di spirit “Zianì” di Francesco Liuzzi. 

I sei finalisti si sono fronteggiati a colpi di spirits, presentando il loro prodotto davanti alla giuria e ad investitori del settore.  “Non siamo alla ricerca dell’ordinario, siamo alla ricerca dello straordinario, dell’insolito, del prodigio. Per vincere la competition abbiamo chiesto di sconvolgerci e sconvolgere il mercato degli spirits”, spiega il co-founder della startup Matteo Fornaca.

Ricette con un pizzico di follia, perché, parafrasando la giornalista Paola Maugeri, “sono un bene universale estremamente democratico, un tesoro che appartiene a tutti e che come le sette note può essere combinato in migliaia e migliaia di modi e diventare personale, a volte unico”. E tra le sei proposte in lista non è mancata la voglia di sperimentare e percorrere nuove strade. 

GLI SPIRITS IN FINALE

Giò Pellino ha creato il “Gin Pozione 2252” una macerazione artigianale con infusione di alga spirulina e 6 botaniche. Un prodotto per un sorso intenso, puro e persistente, dalle marcate note erbacee e amaricanti, conferite principalmente dall’alga spirulina, con accenti speziati, tocchi dolci di lemongrass e sfumature piccanti di cardamomo, da assaporare con acqua tonica e un rametto di rosmarino.

Amarum Visionarum” è nato per elogiare tutti i grandi visionari del passato, che hanno aiutato il mondo con la conoscenza, la sperimentazione e la messa in opera di tutto ciò che ha dato energia vitale al miglioramento della vita umana. Anselmo Cazzarò ha dato vita a un liquore per purificare la mente, il cuore e il corpo, grazie a Spaccapietre (Ceterach Officinarum), ottima botanica per la purificazione dei reni, affiancata da antinfiammatori e vaso diladatori come la curcuma, pepe nero, zenzero e artemisia annua. Il risultato è un amaro senza zucchero, caratterizzato da una leggera piccantezza balsamica. 

Liquori che raccontano storie come “Zianì”, un tributo alla storia famigliare di Francesco Liuzzi e alla sua 90enne zia pugliese Zianì, che del suo liquore al caffè, servito al mercato tra cassette di frutta e verdura, ne aveva fatto uno strumento quasi magico, una “livella” che unisce le persone. Un racconto che continua e di cui non si vuole scrivere la fine. 

Nord e sud che si incontrano con la proposta di Francesca Lionetti e il suo “Vermouth San Marciano”, una bottiglia che unisce l’ora dell’aperitivo torinese ai sentori tipici del vino Aglianico. Una combinazione “celestiale” di botaniche selezionate, un gusto deciso e un profumo intenso che ti regala un sorso d’Irpinia nel bicchiere.

Da Frasonara nell’alessandrino arriva “Gin Gin-schiare” di Nicholas Ferraro, un liquore verde naturale con sfumature ramate. Un sorso che è come una passeggiata in un bosco, con le botaniche che esprimono un tributo alla terra dove nasce: l’intensità del Ginepro persistente dal profumo al gusto; le note legnose di Frassino e Acacia ricordano il paese nella provincia alessandrina, dove il Frassino è l’albero simbolo di Fresonara e l’acacia con il suo profumo è sempre nei boschi del territorio. 

Un omaggio al made in Italy è “Italian Bouquet” di Lorenzo Vasilotta. Una filiera infatti completamente italiana, dalla raccolta delle essenze fino all’imbottigliamento. Una ricetta tramandata di generazioni da fine ‘800, quando nonna Elsa, nella sua casa di Stresa, sul lago Maggiore, raccolse bacche e aromi del suo orto per creare un composto che potesse allietare il marito, grande lavoratore della cava della zona. La ricetta piacque così tanto al marito che decise di trascriverla sul suo taccuino delle ricette. Ritrovata in soffitta tra vecchi libri e foto di famiglia, questa ricetta ha ripreso vita, adattata per soddisfare i palati del lavoratore e distrarlo dalle fatiche del mondo moderno. Il risultato è un liquore equilibrato, frutto dell’accurato rapporto degli estratti di thè, bergamotto e sambuco.

LA COMPETITION

Partita il 6 febbraio e terminata lo scorso 5 giugno, il contest ha contato più di 200 candidature, tra cui 60 le ricette selezionate e 36 partecipanti che hanno potuto lanciare proprie campagne di crowdfunding sulla piattaforma di The Spiritual Machine per lanciarsi nell’ultima, ma non meno importante sfida della tsmCompetition 2023.

L’obiettivo era quello di validare il proprio prodotto sul mercato attraverso una campagna di reward crowdfunding, e prevedere il numero più alto di bottiglie possibile. Il goal era fissato a 250 bottiglie. Sono stati 21 i partecipanti a raggiungere o superare il target, assicurandosi la produzione. Da questo gruppo sono stati selezionati i migliori sei, che si sono sfidati nella finale.

I PREMI

Il primo classificato Francesco Liuzzi ha vinto un viaggio a Barcellona alla scoperta dei migliori spirits bar con il team di The Spiritual Machine, che offrirà il suo supporto anche per il lancio del prodotto tramite consulenza esecutiva lato digital, partecipazione alle fiere di settore e inserimento nei propri canali di distribuzione.  

Previsti anche una serie di premi da parte dei partner. 

“Il Premio Underwater” di Jamin srl è andato a Francesca Lionetti e prevede che un partecipante possa usufruire a titolo gratuito del servizio di affinamento dell’azienda Jamin. Lo spirit selezionato verrà affinato nelle acque di Portofino. Il “Premio Design Berlin Packaging” di Berlin Packaging assegnato a Giò Pellino invece prevede la fornitura a titolo gratuito di un pallet di bottiglie premium e serigrafia dell’etichetta.

LA GIURIA

A decretare il vincitore è stata la giuria formata da Federico Bellanca (giornalista di settore, scrive per testate come Forbes, Beverfood) Emanuele Kottakhs (Jamin Underwaterwines), Chiara Beretta (barlady, brand ambassador e consulente settore spirits e mixology), Andrea Marini (angel investor, esperto spirits industry), Alessandro Tonoli  (CEO Berlin Packaging Italy) e lo chef Giancarlo Morelli che, con The Spiritual Machine, ha già prodotto il Gian Tonic, un gin dalle note agrumate e floreali, frutto di un lungo studio sulla ricetta e di una meticolosa ricerca, condotta insieme al team della startup torinese.