Stavolta il presidente ucraino Zelensky ha oltrepassato i limiti perchè invece di fare l’unica cosa che deve fare, cioè ringraziare i leader occidentali che rifornendolo di armi gli permettono di continuare la guerra con la Russia, non ha trovato di meglio che attaccare l’ex premier italiano Silvio Berlusconi, colpevole ai suoi occhi di non avere la necessaria sensibilità verso la sua causa e di essere ancora amico dei russi e di Putin in particolare.
Peraltro è piuttosto singolare che un ex comico non conosca la televisione italiana e quello che ha fatto Silvio Berlusconi come imprenditore: quindi sarebbe opportuno che studiasse e si documentasse prima di esprimere giudizi su uno che sicuramente nella vita ha fatto molto di più di lui in tanti settori.
In questo l’attuale leader di Kiev fa soltanto rimpiangere l’ex presidente Yanukovych: non dimentichiamo infatti che nel 2014 in Ucraina ci fu solidarietà per la persecuzione giudiziaria di cui era vittima Berlusconi.
Ed è piuttosto imbarazzante il silenzio con cui si sta affrontando questa vicenda da parte dei leader politici italiani, con qualche eccezione.
A difendere Berlusconi è dovuta intervenire la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che ha sottolineato: “In un ennesimo attacco di rabbia impotente, l’abitante del bunker si è scagliato contro Berlusconi, perché questi ha ricordato al regime di Kiev del Donbass”. Zakharova riprende quindi quanto detto da Berlusconi, dopo le frasi di Zelensky, sui bombardamenti alleati su Milano quando era bambino e poi conclude: “In modo banale Zelensky ha paragonato il proprio regime a quello fascista e l’operazione militare speciale russa alle azioni degli Alleati nella Seconda guerra mondiale. Gli è scappata la verità”.