Ad oltre un anno dall’insediamento del nuovo governo nulla si è mosso sul fronte giustizia e più passa il tempo più aumentano le possibilità che su questo terreno si consumi il fallimento dell’esperienza di Giorgia Meloni come presidente del consiglio.
Infatti lei stessa aveva fortemente voluto come Ministro della Giustizia l’ex magistrato Carlo Nordio, preferendolo agli esponenti garantisti di Forza Italia, da noi considerati allora ed anche oggi come i più qualificati ed idonei a ricoprire un incarico che necessitava di un pugno duro verso quella parte della magistratura che giustamente Berlusconi definiva un cancro.
L’accoppiata Meloni-Nordio fino ad ora invece non ha portato a casa il benchè minimo risultato ed il timore che i prossimi 4 anni siano dello stesso tenore è sempre più fondato.
Ultimo in ordine di tempo tra i casi più vergognosi e ridicoli è quello di Raffaele Sollecito, definitivamente assolto dall’accusa di omicidio della studentessa Meredith Kercher dopo un calvario che lo ha visto trascorrere 4 anni in carcere da innocente ed altri in attesa della parola fine.
Ebbene a Sollecito è stato prima negato il risarcimento per ingiusta detenzione dallo stato (non a caso lo scriviamo in minuscolo, perchè questo paese non merita nulla) e poi è stato negato per via di cavilli anche il risarcimento da parte dei magistrati che lo hanno tenuto in carcere per 4 anni.
Quel che è assurdo è che a giudicare su questo debbano essere altri magistrati (un conflitto di interessi talmente ovvio che non c’è nemmeno bisogno di spiegarlo) ma ancora più assurdo è che questo paese di m…. non voglia risarcire un ragazzo che è stato ingiustamente accusato ed ha avuto la vita rovinata: ci sembra addirittura poco quello che egli ha chiesto di fronte a ciò che ha subito e che continua a subire.
La speranza per Sollecito è la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ma sull’Europa in generale non nutriamo molte speranze, perchè se è vero che peggio dell’Italia non potrà fare è altrettanto vero che anche le sue decisioni non sempre sono condivisibili o almeno comprensibili.
Claudio Marini