Una soluzione per le malate di cancro con una menopausa precoce

La menopausa precoce può essere causata da due fattori.  Si può verificare quando, le ovaie malate, vengono asportate. Si può verificare anche quando, nelle malate di tumore, vengono somministrati farmaci chemioterapici oppure, le ovaie vengono sottoposte a irradiazione. Non tutte le cure sono uguali. Gli alchilanti, come il melfalan, causano una menopausa precoce, soltanto nella maggior parte dei casi, non in tutti. Alcuni farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali, utilizzati per le donne con un tumore mammario, come anche i modulatori dell’assetto endocrino femminile, non provocano infertilità. Gli analoghi del LHRH, somministrati soprattutto alle ragazzine con tumore alla mammella, portano alla menopausa, ma c’è un’alta percentuale di menopause di questo tipo, che possono essere reversibili. La menopausa precoce non è un effetto ovvio delle cure per il cancro. Quando si può , si cerca sempre di scegliere farmaci che non alterino il ciclo mestruale e che quindi non vadano ad intaccare la fertilità della donna. Altre volte invece si usano delle contromisure per contrastare l’infertilità. A volte il ciclo mestruale ricompare anche dopo moltissimi mesi di amenorrea ( di mancanza di ciclo) . La sua ricomparsa dipende da molti elementi, primo fra tutti l’età della paziente.  Se una donna a causa delle cure contro il cancro non ha più ciclo mestruale intorno ai 45 anni, è più probabile ( ma non impossibile) che non ritornerà. Se invece a non avere più il ciclo è una giovane ragazza di 20 anni, il caso potrebbe essere invece diverso, e le mestruazioni potrebbero tornare da un momento all’altro con tutti i vantaggi causati dalla grande produzione di estrogeni. Quando una donna deve fare una scelta che riguarda la sua vita e le cure da seguire, deve essere al corrente sul fatto che la sua capacità di procreare non è compromessa in modo definitivo. Deve anche sapere però che potrebbe invece andare incontro ad una menopausa precoce e irreversibile, quindi non è una scelta da fare con leggerezza in ogni caso. La menopausa precoce causa di sicuro un grande trauma psicologico.  Il calo drastico della produzione ormonale ha conseguenze che non vanno sotto valutate. Nelle donne soggette succede che, il processo di menopausa che in natura impiega molti anni, si verifica molto prima. Più in particolare, la perdita di funzionalità ovarica, nel corso degli anni, insegna alla donna a gestirla, mentre in questi casi il disagio fisico si verifica in pochi mesi, a volte in poche settimane. Le pazienti, già provate dalle chemioterapie, devono anche lottare con le vampate di calore, la secchezza vaginale, gli effetti sul metabolismo dei grassi, degli zuccheri e degli ossi, l’insonnia e così via. Tutto ciò porta alla diminuzione del benessere psicologico della persona, conduce a stress. Tutto ciò a volte induce le donne a interrompere la cura, stremate. Tali cure ormonali durano tra i tre cinque anni, e se interrotte aumentano il rischio di ricomparsa. Ecco perché non bisogna mai prendere sottogamba i sintomi più acuti che non possono essere sottoposti a terapie ormonali, perché questo aumenterebbe il rischio oncologico. Essi possono però essere contrastati con la dieta. L’assunzione di soia nel periodo precedente e durante la menopausa, sembra ridurre i rischi di tumore mammario. La soia contiene alti livelli di isoflavoni, molecole che mimano l’attività degli estrogeni, avendone la stessa struttura, riducendo per esempio, le vampate di calore. Per stare meglio, basta bere un bicchiere e mezzo di latte di soia ogni giorno. Anche l’esercizio fisico non deve essere sottovalutato. A volte si consiglia anche un uso accorto di anti depressivi. Bisogna proteggere le ossa con calcio e vitamina D. L’aspetto psicologico non va trascurato. Per una ragazza giovane , il suo verificarsi improvviso può essere distruttivo a livello psichico. La paziente trova minata alla radice ciò che credeva sarebbe accaduto a lei da qui ai prossimi vent’anni. La sua vita appare stravolta e priva di senso. L’umore è fondamentale per affrontare le malattie oncologiche. La depressione e l’ansia non soltanto peggiorano la qualità della vita, ma possono essere influenti sul corso della malattia. Quando la menopausa è irreversibile lo “psiconcologo” può dare un grosso aiuto alla ragazza, per quanto riguarda la realizzazione dei  suoi sogni. Si cerca di aiutare la ragazza  proponendole altre strade per diventare genitore, come l’adozione, oppure la si aiuta ad accettare che la coppia può essere felice pur non avendo figli. Non bisogna mai avere vergogna delle proprie paure, a volte basta uno psicologo per trovare la chiave che ci permette di aprire le porte della felicità e l’energia che abbiamo già dentro noi, quella grinta che ci permette di affrontare con gioia la malattia.

Veronica Di Norcia