Salute: un italiano su cinque risulta intollerante a un alimento 

Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità il 20% della popolazione italiana ha problemi di intolleranze alimentari, ad uno o più alimenti.

 Negli ultimi anni c’è stato infatti un peggioramento e questo per vari motivi: i cibi subiscono molte più modificazioni sia nella fase di produzione che in quella di consumo; la scoperta di nuove tecniche ha permesso inoltre di individuare, con semplici e rapidi test, quante e che tipo di intolleranze si possiedono. Gli esperti sottolineano come nel senso comune, molto spesso, si confondano i termini intolleranza e allergia. La differenza non è solo sintattica ma soprattutto, essere intolleranti non significa essere allergici.

Quando gli esperti parlano di allergie alimentari, un problema che riguarda solo il 2% della popolazione mondiale, sottolineano come piccole quantità di cibo possano creare, in soggetti propensi, anche gravi reazioni. Queste allergie di solito, sono presenti fin dalla nascita e il soggetto è obbligato, in casi estremi, a ricorrere all’uso di medicinali.

Le allergie maggiori si hanno al latte, alle uova, ai crostacei e al pesce , ma anche alle noci, fichi, mandorle e frutta secca in generale.

Coloro che soffrono di intolleranze a determinati cibi invece, non solo non riescono subito a individuarle, esse infatti si manifestano in modo tardivo, ma non riescono neanche a curarle del tutto. L’intolleranza infatti è un’intossicazione dell’organismo,e nello specifico è l’irritazione della mucosa intestinale a una determinata sostanza che provoca un mancato metabolismo di essa.

Ciò causa di solito dei sintomi quali stanchezza, cefalea, gonfiori addominali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.,o modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); Spesso inoltre, le intolleranze sono correlate a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto. Le intolleranze più frequenti sono quelle ai carboidrati, al glutine, al frumento,ai lieviti e soprattutto al lattosio.

Quest’ultimo è lo zucchero naturale contenuto in ogni tipo di latte. Da bambini l’enzima lattasi lo rende digeribile ma con la crescita si assiste ad una progressiva riduzione dell’enzima fino ad arrivare alla totale carenza. Siamo infatti, gli unici animali a bere latte dopo lo svezzamento per anni, e questo modifica fortemente il PH del nostro sistema.

L’intolleranza al lattosio è infatti la più comune intolleranza enzimatica, ci soffre addirittura il 70% della popolazione mondiale. Uno dei motivi risiede nelle credenze popolari che considerano ancora il latte come l’unico rimedio naturale per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi. In realtà è stato dimostrato da molti studi, tra cui quello sulle donne indiane che non bevono mai latte, come quest’ultimo non abbia nessun effetto positivo sulla malattia.

Anche se il latte ed i prodotti lattiero-caseari sono l’unica fonte naturale di lattosio questo viene aggiunto anche a cibi preparati, come biscotti o crackers. Questo però crea problemi anche alle persone con una bassa intolleranza.

I test che permettono un’analisi rapida e precisa sul livello di intolleranza sono vari.

Tra questi c’è  “Il Breath Test” che consiste nell’ingerire una quantità di cibo noto all’individuo;se quest’ultimo non possiede intolleranza, il cibo sarà assorbito completamente. Se invece c’è un’intolleranza (ovvero la mancanza di determinati enzimi che gli impediscono la digestione e quindi l’assorbimento del cibo ingerito) questo permane nell’intestino. Qui la Flora Batterica Fermenta e il cibo produce Gas che passa nel circolo sanguigno e viene espulso. Tutto ciò viene rilevato da un respiratore ogni 3-4 ore.

Ci sono inoltre, Laboratori e Studi Medici che offrono altri tipi di servizi, come il test genetico. Quest’ultimo è di facile esecuzione, non doloroso e non invasivo. Di solito c’è un piccolo prelievo della saliva che non provoca nessun tipo di fastidio. I tempi di risposta sono assai rapidi, circa sette giorni.

Il problema delle intolleranze è diventato negli ultimi decenni assai rilevante nella vita quotidiana delle persone. Sono aumentati in maniera esponenziale negozi che vendono cibi specifici per persone con problemi alimentari. Molti prodotti ormai sono reperibili anche nei grandi supermercati. I ristoranti già da tempo si sono adeguati ed offrono ai clienti menù particolari. Le intolleranze sono considerate delle malattie che possono essere curate e con una giusta dieta, priva di tali sostanze, si può anche guarire.

Lucia Pietrapertosa