Russia-Ucraina: i problemi vengono da lontano

Premettiamo che abbiamo deciso fin dall’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina di non prendere una posizione per una serie di ragioni, tra le quali l’impossibilità di stabilire con certezza chi abbia ragione e come stiano davvero le cose.

Abbiamo però voluto analizzare le origini del problema, cioè da quando l’URSS fu dichiarata dissolta ed i principali protagonisti del nuovo corso, il presidente russo Boris Yeltsin, il presidente ucraino Leonid Kravchuk ed il presidente bielorusso Stanislav Shushkevich si incontrarono per dividersi le maggiori risorse del territorio ex sovietico.

Fu probabilmente per la fretta di dividersi il potere che soprattutto Yeltsin e Kravchuk dimenticarono delle minoranze russe in Ucraina, minoranze che in certe aree erano la maggioranza.

Ovviamente la gioia per la fine di una delle dittature peggiori della storia deve anche averli dissolti dal pensare che, passata la gioia per la libertà conquistata, prima o poi ci sarebbero potuti essere problemi tra popoli che fino ad allora erano stati uniformati sotto la bandiera sovietica: magari se avessero dedicato un pò di tempo alla questione avrebbero raggiunto un accordo di pacifica coesistenza o magari l’Ucraina, in cambio di qualcosa ovviamente, avrebbe potuto rinunciare ad una parte dei propri territori almeno quelli a fortissima maggioranza russa.

Nulla di tutto questo è stato invece fatto ed a peggiorare il quadro per gli ucraini la rinuncia nel 1994 alle armi nucleari (in cambio della promessa di rispetto della propria integrità territoriale): una promessa che mai Yeltsin si è rimangiato ma gli ucraini avrebbero dovuto immaginare che il leader russo di allora non sarebbe stato eterno e che altri in futuro avrebbero potuto avere una diversa sensibilità alle problematiche dei russi in territorio ucraino.

Certamente una grossa responsabilità nella scelta è degli Stati Uniti, che con molte pressioni (anche economiche) convinsero l’Ucraina a rinunciare alle armi nucleari: oggi nulla sarebbe accaduto se l’Ucraina avesse avuto le armi nucleari poichè la Russia sarebbe stata costretta a limitarsi alle vie diplomatiche per tutelare i suoi connazionali in territorio ucraino.

Con la rivoluzione Euromaidan le cose hanno preso una piega decisamente diversa perchè la tensione tra russi ed ucraini è cresciuta fino al referendum della Crimea con il quale la penisola decideva di riunirsi alla Russia ed alle successive accuse reciproche di violenze che hanno portato all’escalation dello scorso febbraio.

Continuiamo a pensare che se davvero i torti stanno solo dalla parte russa che cosa aspettano USA ed UE ad intervenire direttamente in Ucraina (in modo diretto con le loro truppe e non indiretto inviando armi)? Se invece così non è che senso hanno queste sanzioni alla Russia e tutti i boicottaggi ai russi ed alla cultura russa?

Se il principio di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina è giusto fino ad ora USA ed UE stanno facendo la parte dei vigliacchi e degli opportunisti mandando Kiev al massacro e guardando la partita in tribuna: a questo punto, giusto o sbagliato che sia, molto più coerente e ammirevole la Russia che per difendere un principio non esita a combattere in prima persona rischiando la vita pur di tutelare i propri compatrioti.

Claudio Marini