
Sorprende ogni giorno di più leggere o sentire accostamenti tra la Russia di oggi e l’URSS di ieri, arrivando a mettere le due cose sullo stesso piano: niente di più sbagliato e vi spieghiamo perchè.
L’URSS era uno stato dittatoriale che per oltre 70 anni si era prefissato lo scopo di imporre la propria scellerata ideologia comunista al resto del mondo con ogni mezzo (inclusa la forza): quanto accaduto a Budapest e Praga dovrebbe essere sufficiente a dimostrare ciò (nonostante i comunisti italiani abbiano continuato a prendere soldi dall’URSS e nemmeno di fronte all’evidente fallimento del comunismo abbiano voluto ammettere i propri errori e non abbiano voluto riconoscere la ragione a socialdemocratici e socialisti).
Oggi la Russia, dopo essersi liberata dal comunismo, non ha la benchè minima intenzione di imporre al resto del mondo un sistema politico ma vuole soltanto difendere i propri cittadini (sia al proprio interno sia coloro che per una serie di ragioni si trovano al di fuori dei confini ufficiali) e garantire la propria sicurezza (si può discutere sulla legittimità dei metodi che sta utilizzando ma non riteniamo che i torti stiano solo dalla loro parte ammesso che ne abbiano).
La Russia, lo ricordiamo, elegge democraticamente i propri leader da oltre 30 anni ininterrottamente (Monti e Draghi chi li ha eletti? ci era sfuggito qualcosa??).
La Russia, lo ricordiamo, ha messo in prigione Navalny SOLO dopo un regolare processo (quanti innocenti in Italia sono stati barbaramente messi in carcere preventivo senza un regolare processo con certa magistratura criminale che quasi si divertiva a torturare le persone?).
Certo, dopo oltre 70 anni di feroce dittatura comunista forse non sarà il paese più democratico del mondo ma lo è più di tanti altri e trasmette valori alla propria popolazione, valori che il mondo occidentale contaminato da perverse mode sembra aver dimenticato.
Aveva giustamente detto Berlusconi che bisognava far entrare la Russia in Europa (magari oggi l’Europa sarebbe più giusta ed equilibrata) ed agli ex comunisti italiani che criticavano Putin negli anni passati faceva notare che era grottesco che proprio loro che avevano spalleggiato l’Unione Sovietica si permettevano di dare lezioni di democrazia ad un Paese che stava con coraggio percorrendo la strada della libertà.
Sinceramente non riteniamo la Russia un pericolo per il mondo: lo sono molto di più certe mode e tendenze che gli USA hanno diffuso negli ultimi anni (Donald Trump resta l’unico in grado di porre rimedio ad una certa deriva).
Inoltre siamo fermamente convinti che la Russia potrebbe essere un punto di riferimento ed un partner affidabile.
Claudio Marini