Perché il centrodestra merita di governare e perché il PD ha bisogno di stare all’opposizione

Finalmente il prossimo 25 settembre i cittadini italiani potranno scegliere da chi vogliono essere governati e, se questo può sembrare ovvio, in realtà non lo è poiché dal novembre del 2011 ci sono governi nati con maggioranze diverse da quelle indicate dagli elettori alle urne.

Proprio da quel novembre 2011 vogliamo ripartire, perché in quella occasione una gravissima ferita fu inferta alla democrazia quando un governo espressione di una chiara maggioranza espressa 3 anni prima fu costretto alle dimissioni dalle manovre di palazzo dell’allora inquilino del quirinale giorgio napolitano ( le lettere minuscole non sono un errore di battitura): si trattò di un vero e proprio golpe bianco, con il quale il governo che rappresentava la volontà degli elettori fu sostituito con un altro “tecnico” senza nessuna legittimazione popolare, tenuto al potere fino a scadenza della legislatura (si, perché da allora, a differenza di tanti altri paesi del mondo, in Italia l’ipotesi di elezioni anticipate era associata a non meglio precisate tragedie economiche). Quel governo, nato con la complicità del PD che pagò questo suo appoggio con la “non vittoria” del 2013, fu una delle peggiori sciagure politiche degli ultimi anni e tra le sue colpe ci fu senz’altro quella di aver alimentato l’antipolitica sfociata poi con l’ascesa del Movimento 5 Stelle (oggi finalmente e fortunatamente avviato verso la propria fine, anche se in quasi 10 anni di presenza in Parlamento e quasi 5 al governo di danni ne ha fatti tantissimi).

Quindi riteniamo che, a distanza di oltre 10 anni, sia giusto che il centrodestra riprenda il governo del Paese (se ovviamente come sembra i sondaggi saranno confermati dalle urne), sia perché deve avere la possibilità, come hanno avuto gli altri, di mettere in pratica le proprie proposte, sia perché ciò rappresenterebbe idealmente una riparazione al vulnus del 2011: certamente è un centrodestra molto diverso da quello di allora, con la Lega divenuta da liberal-federalista a sovranista, con Fratelli d’Italia che ha ereditato il ruolo di Alleanza Nazionale ma con numeri mai visti prima, con Forza Italia drasticamente ridotta ma con percentuali ancora significative (Berlusconi non si preoccupi di coloro che recentemente sono andati via, piuttosto il problema è averli tenuti dentro per così tanto ed in ruoli di governo, scegliendo male tante candidature dal 2008 in poi mettendo dentro incapaci e lasciando fuori gente nuova e competente ma questo discorso meriterebbe un articolo a parte). A proposito di candidature in questi giorni i partiti dovranno individuare i prescelti per i collegi uninominali e per la parte proporzionale: in seguito alla diminuzione del numero dei parlamentari (altra follia della quale occorre ringraziare i pentastellati) non sembrano esserci molti spazi nuovi per Lega e Forza Italia (anche se Salvini e Berlusconi hanno molti aspiranti che spingono) ma al contrario Fratelli d’Italia potrà far eleggere numerose new entry e fare delle ottime scelte sarà quindi molto importante per Giorgia Meloni (nella foto a Vinitaly con il consigliere provinciale di Trento Alessia Ambrosi).

Se il centrodestra merita di governare chi ha bisogno di una legislatura di opposizione è il PD: qualcuno potrebbe chiedersi che errori abbia commesso il partito di via del Nazareno. Beh ve lo diciamo noi: in 11 anni li ha commessi tutti, e vi assicuriamo che non era semplice. Partiamo dal sostegno al governo Monti: andare al voto a fine 2011 avrebbe evitato al PD di perdere consensi ed ai pentastellati di guadagnarne, così non avrebbero avuto il risultato del 2013 e forse il centrosinistra avrebbe vinto davvero (e non sulle macerie del paese come si giustificava Bersani per il sostegno a Monti). Secondo errore la riconferma di Napolitano (una cosa mai vista!), a seguire il governo Letta e poi quello di Renzi senza tornare al voto per esserne legittimati, il referendum costituzionale perso dopo aver rotto il patto del Nazareno con Berlusconi (se Renzi non avesse rotto con lui sul Quirinale nel 2015 forse il referendum lo avrebbe vinto), il governo Gentiloni. Ma il governo con i 5 stelle che fino al giorno prima li consideravano “la Morte Nera” (sic Di Battista dixit) solo per evitare di andare al voto e far vincere il centrodestra a trazione salviniana resta un capolavoro in negativo: il partito usciva da un buon risultato alle europee nelle quali aveva superato il M5S e gli stava piano piano recuperando gli elettori ma era troppo facile così allora meglio un governo inciucio e la ripresa si è interrotta. Certo che dopo un curriculum del genere nemmeno Madre Teresa di Calcutta convincerebbe qualcuno che il Pd è interessato solo al potere! Per          questo riteniamo che soltanto una legislatura (almeno una intera) possa consentire al Partito Democratico di recuperare la fiducia di tanti elettori che lo hanno abbandonato: ma per far questo dovrà anche recuperare tutti quei valori fondamentali per una forza politica socialdemocratica e progressista, non ultimo il garantismo che era parte del DNA della sinistra (sacrificato per puro calcolo elettorale nel 1992 quando il PDS, invece dell’approdo naturale dell’unità socialista che avrebbe costituito la prima forza politica italiana con oltre il 30% e prospettiva di governo dell’alternanza, preferì l’abbraccio mortale con il Pool di Milano allo scopo di distruggere politicamente e non solo sia il PSI che il suo leader Bettino Craxi: tantissimi i voti socialisti, socialdemocratici e di altre forze riformiste che andarono con Forza Italia o nell’astensionismo, non tornando più a sinistra, ma anche di questo non basterebbe un articolo intero però chi volesse può leggere un articolo dello scorso 18 febbraio ed un altro dello scorso 28 febbraio che ricordano, 30 anni dopo, ciò che rovinò il nostro paese).

Infine gli dedichiamo due righe e mezza, perché non ne meritano di più: ne resteranno pochi in Parlamento di pentastellati doc e secondo noi saranno pure troppi, e nemmeno quando non saranno più presenti dimenticheremo tutto il male che hanno fatto.

Claudio Marini