Obesità infantile: attenzione alle porzioni 

In Italia un bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci obeso, mentre il 50 per cento dei piccoli rischia di esserlo anche da adulto.

Ad affermarlo è un rapporto dell’Osservatorio Nutrikid Nestlé in collaborazione con la Clinica pediatrica del San Paolo di Milano, con la Spes, Società per l’educazione alla salute, e con il centro di ricerca Ales Research.

A predisporre i più piccoli al sovrappeso e all’obesità (soprattutto da adulti) sono stili di vita alimentari sbagliati, non corretti e addirittura incentivati all’interno della famiglia.
Le mamme, infatti, riempiono troppo i piatti di cibo ai loro bebè, fascia critica quella che va da 0 a 9 anni di età.

Troppo formaggio, troppa carne, troppa pasta per i bambini che assumono quantità di proteine, grassi, zuccheri e cibi conservati processati doppie rispetto il necessario.

Già nell’età dello svezzamento i bambini consumano troppe proteine, fornite dagli omogeneizzati e dai liofilizzati, le mamme ne usano un barattolino intero, quando ne basta la metà. Idem per i formaggi da sciogliere nelle pappe.
“Una dieta iperproteica fino ai sei anni di età predispone all’obesità da adulti”, spiega Cristina Cassatella, dietista del Servizio Educazione all’Appropriatezza alla Asl di Milano.
In media la porzione di carne data ad un bimbo di 4 anni equivale a quella necessaria ad uno di 7-8 anni.
Crescendo poi si consumano anche porzioni troppo grandi di pizza, formaggi e prosciutto ricchi di grassi saturi dannosi, al contrario le porzioni di verdure sono molto inferiori di quelle che servirebbero loro.
Educare alla prima colazione è il primo passo: deve essere considerata un pasto, da variare e alternare negli alimenti.
Una colazione varia ed equilibrata andrebbe seguita da uno spuntino di metà mattina nutriente ma leggero, pari al 5 per cento dell’apporto calorico giornaliero, e da un pranzo adeguato, che deve coprire il 40 per cento dell’introito giornaliero completo.
Meglio arrivare al pranzo con appetito, ma non a stomaco vuoto, così da evitare pigrizia e stanchezza nel pomeriggio.
La merenda del pomeriggio, a sua volta, deve essere uno spuntino che assicura non oltre il 10 per cento dell’apporto calorico totale.
I dati dimostrano che chi, sin dall’inizio, ha buone abitudini alimentari, sarà anche meno sedentario.

Altro dato importante, il consumo di pesce e di verdura: il 21 per cento e il 31 per cento del campione mangia rispettivamente pesce e verdura solo occasionalmente, o per niente.
Il consumo di frutta e quello di verdura sono abitudini strettamente collegate tra loro, perciò è utile sensibilizzare le famiglie al consumo di frutta durante gli spuntini, così da abituare il gusto e far da traino per le verdure durante i pasti.

La soluzione per una educazione alimentare corretta potrebbe arrivare anche dalle scuole, dove la maggioranza dei ragazzi passa sei -otto ore al giorno, consumando almeno due merende e un pasto completo.
Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità però, solo il 68 per cento delle scuole  italiane possiede una mensa e solo il 38 per cento distribuisce frutta o yogurt per merenda, infine il 34 per cento delle classi svolge meno di due ore di attività motoria.
È necessario un maggiore coinvolgimento da parte di dietisti, pediatri, medici ed educatori per far conoscere le dimensioni del fenomeno obesità tra le nuove generazioni e fornire suggerimenti per scelte di stili di vita salutari.
L’impegno va iniziato all’interno delle scuole e esteso alle famiglie.
Per aiutare a promuovere il concetto di porzione fra i bambini è in arrivo il primo “Atlante fotografico tridimensionale”, edito dall’Istituto Scotti Bassani, il quale contiene le fotografie di cosa mettere nelle prime pappe , le porzioni e le quantità consigliate che non vanno pesate ma comunque controllate dai genitori. dove sono fotografati i piatti con le porzioni esatte di tutti i cibi.
Il volume, distribuito inizialmente su cd, è dedicato ai dietisti e ai pediatri per educare le mamme di bimbi fino a 9 anni alla corretta preparazione delle pappe, allo svezzamento e all’impostazione di una sana alimentazione.

Rosalba Bugini