Per quanto abbiamo visto finora (e non è ancora finita) queste Olimpiadi sono già da considerare le peggiori della storia, un’autentica vergogna indelebile per lo sport, la civiltà ed il buonsenso.
Sarebbe bastata da sola la cerimonia inaugurale piena zeppa di disgustose manifestazioni della dominante ideologia woke a dare l’idea del fondo che si è toccato.
Ma la fiera delle assurdità è andata avanti con Eurosport che non ha trovato di meglio che cacciare lo storico commentatore Bob Ballard. “colpevole” di aver “osato” fare una battuta per niente irrispettosa o offensiva verso le nuotatrici australiane: ciò che è ancora più vergognoso del provvedimento di Eurosport è rappresentato dalla mancanza di solidarietà degli organi di informazione tutti assoggettati al pensiero unico (ed al nazifemminismo come lo ha giustamente definito la saggia blogger Alessia Mangiola).
Ma si sa ormai la qualità dei giornalisti è scesa talmente in basso che non c’è da meravigliarsi che la Rai non abbia mosso un dito contro la commentatrice che ha praticamente deriso Benedetta Pilato nuotatrice arrivata ad un soffio dalla medaglia che pur non salendo sul podio ha voluto condividere la sua gioia per aver preso parte alle Olimpiadi: ma sbagliamo o era stato un certo De Coubertin a dire che l’importante è partecipare? Non dovremmo apprezzare il suo messaggio pieno di spirito olimpico ed esempio per le nuove generazioni ossessionate dal successo a tutti i costi?
Abbiamo poi assistito ad un incontro di pugilato femminile nel quale una delle due atlete era un uomo che solo pochi mesi fa non aveva potuto partecipare ai mondiali perchè giustamente ritenuto un uomo e non una donna: secondo noi Angela Carini ha sbagliato ad accettare di salire sul ring ed avrebbe dovuto rifiutarsi per protesta (invece di ritirarsi dopo aver preso un pugno ed aver legittimato l’assurdità di quell’incontro) ma ciò non toglie la gravissima responsabilità degli organizzatori.
Ed a proposito di organizzazione e di CIO concludiamo con una considerazione: non spetta nè al comitato olimpico nè ad altri servi di una parte dell’occidente stabilire se una bandiera ed un inno siano degni di essere presenti in una competizione olimpica perchè non spetta certo a loro giudicare torti e ragioni di un conflitto prendendo le parti di un paese e discriminando Russia e Bielorussia.
Claudio Marini