Le civiche dei presidenti valore aggiunto alle regionali

A pochi giorni dalle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio si delinea ormai una doppia vittoria per il centrodestra, una vittoria che costituisce l’ennesimo fallimento del PD e dei suoi alleati più o meno tali, nonchè un’altra sconfitta per il M5S che fortunatamente ci siamo tolti di torno si spera per sempre.

Comunque un ruolo non secondario lo hanno giocato e continuano a giocarlo le liste dei presidenti, che a differenza del passato non sono state il ripiego per i candidati di partito che non avevano trovato posto nelle liste ufficiali ma hanno rappresentato il valore aggiunto per le coalizioni.

Infatti anche in questo i due candidati governatori del centrodestra hanno compiuto le scelte migliori ed è sbagliato pensare che queste liste servono solo a portare qualche voto in più, poichè è ampiamente probabile che eleggeranno più di qualche consigliere che potrà portare un notevole contributo qualitativo alla maggioranza.

Per esempio in Lombardia Attilio Fontana per la sua lista “Lombardia ideale” ha scelto diversi volti nuovi tra cui spicca quello di Katia D’Avanzo, avvocato e procuratore sportivo FIGC-FIFA nonchè docente di diritto sportivo presso il comune di Milano ed esperta di diritto del lavoro e previdenziale, diritto dello sport e degli stadi: una scelta di rinnovamento ma scegliendo una persona con precise competenze che certamente farà bene avere in squadra, oltre che la possibilità per i lombardi di dare la propria preferenza ad un volto nuovo della politica.

Nel Lazio non è stato da meno Francesco Rocca che nella sua lista civica ha schierato l’ex sindaco di Arpino Fabio Forte, in politica da 30 anni ma sempre a disposizione dei cittadini e non delle elite e dei potenti di turno (che anzi ha coraggiosamente avversato in nome della serietà), uno che non ha certo bisogno di presentazioni: in uno scenario politico degli ultimi anni popolato da dilettanti allo sbaraglio (e questo è il miglior complimento che possiamo fare a demagoghi e miracolati) una presenza come la sua ci voleva proprio e certamente un voto dato a lui è un voto ben dato (e non certo inutile visto che a differenza di chi pensa ai quorum facendo i conti senza l’oste noi ricordiamo bene che spesso la lista del presidente vincente ha eletto vari rappresentanti nel Lazio e questa volta non dovrebbe certo andare male).

Concludendo tutti coloro che non si sentono adeguatamente rappresentati dai partiti tradizionali in Lombardia e Lazio hanno 2 ottime scelte su cui puntare.