La storia (piaccia o no) non si cancella

Nei giorni del primo governo guidato da una donna ed anche proveniente dalla storia del MSI un episodio incredibile copre di ridicolo la politica italiana (ammesso che avesse ancora bisogno di brutte figure).

Qualcuno si è improvvisamente accorto che al Mise (divenuto ora Ministero per l’Impresa) c’erano le foto di tutti coloro che avevano ricoperto la carica di Ministro e tra questi c’era ovviamente Benito Mussolini, che durante il periodo nel quale è stato capo del governo aveva ricoperto ad interim anche questa carica per un breve periodo.

Uno che è letteralmente andato fuori di testa è stato l’ex Ministro Pierluigi Bersani, che addirittura ha chiesto che in mancanza della rimozione della foto di Mussolini fosse rimossa la sua: siamo indecisi se considerarlo un eccesso di infantilismo o una buona occasione persa per stare zitto (magari entrambe).

Ma Bersani purtroppo rappresenta una significativa perte di italiani che non ha ancora fatto i conti con la propria storia, ostinandosi a non capire che il proprio passato non si cancella e che (piaccia o non piaccia) va accettato ed analizzato in modo neutrale senza pregiudizi. Senza dimenticare che la stessa foto è anche a Palazzo Chigi.

In questi giorni ricorrono 100 anni dalla marcia su Roma ed è ormai da tempo arrivato il momento, a maggior ragione dopo un secolo, di consegnare il fascismo alla storia guardando al futuro senza agitare fantasmi e strumentalizzare il passato: un passato, quello dell’Italia e degli italiani, del quale (piaccia o non piaccia agli antifascisti in servizio permanente) Benito Mussolini fa parte e del quale (anche con gli innegabili errori commessi) è stato un protagonista.