Sono passati molti anni da quando il Ministero per i Beni e le Attività Culturali autorizzò l’Archivio di Stato di Pistoia ad accettare a titolo di donazione da Licio Gelli un complesso di materiale ritenuto di interesse culturale e consistente in documenti, carteggi, libri, oggetti relativi alle vicende personali nonché alla propria attività professionale, imprenditoriale e politica, con rassegne stampa, recensioni, pubblicazioni, dvd, fotografie di estrema originalità e valenza documentale e storico-culturale.
Licio Gelli volle tutto ciò per donare alla sua città natale di Pistoia un’opportunità di interesse e di incremento di occasioni per visitarla, attraverso l’attività encomiabile dell’Archivio di Stato che potrà custodire la Donazione in maniera consona e adeguata, per la migliore fruizione del pubblico più eterogeneo.
La vasta Donazione ci propone incredibili documenti di estrema rarità e valore, raccolti meticolosamente da un Gelli amante della storia. Autografi e documenti di Cavour, Napoleone, Robespierre; e poi ancora del Cardinale Mazarino, Manzoni, Cairoli, Silvio Pellico, Hitler, Mussolini, Toscanini, Puccini, Marconi. Inoltre un lungo elenco di nomi, di lettere di Papi e Regnanti e perfino una lettera di Cagliostro.
Per circa sessant’anni Gelli ha raccolto e cercato,anche attraverso aste internazionali, ciò che gli pareva utile per sentirsi legato alla sua storia, alla sua patria, ad un mondo di interpreti ed artefici piuttosto che di gregari. E l’Archivio di Stato di Pistoia sarà custode di tutto ciò, auspicando una sollecita predisposizione per rendere fruibile, fotografabile, fotocopiabile, visitabile ogni più piccolo particolare della Donazione e la stessa città di Pistoia fruire di tale particolare interesse storico-culturale, così come nel desiderio del suo illustre concittadino.
La Donazione offre una significativa testimonianza della lunga attività letteraria di Gelli come poeta di indiscussa valenza ( non a caso fu candidato al Premio Nobel per la letteratura). Tra i 38 libri di liriche e sonetti, le cui edizioni sono visibili in originale ma anche in tante traduzioni in edizioni straniere, spicca ed emerge per bellezza estetica e di contenuti il poema “Canzone per Wanda” , dedicato alla moglie amatissima e tradotto in otto lingue.
La documentazione attesta peraltro quanto Gelli abbia avuto occasione e opportunità di conoscere famosi personaggi del Novecento, uomini di governo e diplomatici, tutti ad altissimi livelli, pur senza perdere mai le sue piccole abitudini che ne hanno contraddistinto l’esistenza, fondata sui sani principi inculcati dai genitori.
In particolare si segnalano 89 foto inedite di Benito Mussolini e una preziosa e lunghissima lettera del Generale Graziani in qualità di Vicerè di Etiopia, indirizzata ad Emilio De Bono, in cui si spiegano i motivi della sua antipatia per Badoglio: poi una foto di Gelli in divisa da ispettore del PNF, la foto dell’inaugurazione della Permaflex di Frosinone insieme all’allora giovane senatore Andreotti, una foto dove Gelli era stato invitato al Quirinale dell’allora capo dello Stato Leone, una foto nella quale Gelli riceve dal presidente argentino Peron la massima onorificenza argentina, ed una grande raccolta di inestimabile valore di decorazioni massoniche e di cimeli legati al periodo risorgimentale.
Della vita di Gelli, nato a Pistoia il 21 aprile 1919, sarebbe riduttivo parlare in poche righe: ci limitiamo a ricordare che è stato direttore della Permaflex (all’epoca il più grande stabilimento di materassi a molle d’Europa), incarico svolto per sette anni, consigliere economico accreditato al Governo italiano dal 1973 al 1980, Ministro Plenipotenziario del Presidente Peron, nominato poi conte dal Re Umberto II.
Verso la fine degli anni settanta gli fu affidato dal Grande Oriente d’Italia l’incarico di dirigere la Loggia Propaganda 2 (la celebre P2), una loggia che era stata fondata nel 1895 ed alla quale all’epoca aderirono 360 deputati. Furono più di mille le figure che aderirono alla storica loggia ottocentesca, tutte di alto spessore culturale e sociale, senza alcun altro scopo che non fosse un ideale di giustizia e di libertà.
Licio Gelli ha trascorso gli ultimi anni nella sua cara Villa Wanda in Arezzo, dedicandosi ai suoi libri e confortato da familiari ed amici ma anche disponibile ad interviste e comunicati sulle vicende dell’Italia contemporanea, cui mai ha negato vincoli di fedeltà pur nelle difficoltà di vicende personali e familiari che hanno inciso nel suo animo.
Claudio Marini