La democrazia iraniana più forte delle ingerenze occidentali

Continuano senza sosta le ingerenze occidentali (ipocritamente mascherate come difesa della libertà e dei diritti) contro la Repubblica Islamica dell’Iran, una repubblica democratica sorta dalla rivoluzione popolare che rovesciò il corrotto regime monarchico dello Scià nel 1979.

A distanza di 44 anni quella che è a tutti gli effetti una democrazia continua a resistere agli attacchi di un occidente che, avendo da tempo perso i propri valori, tenta di contaminare e distruggere un Paese che al contrario è riuscito in oltre 40 anni a mantenere la propria dignità.

E sul fatto che l’Iran sia una democrazia e non una dittatura basta ricordare che in quel Paese si tengono libere elezioni, al termine delle quali chi vince governa (a differenza di quanto accaduto in Italia dal 2011 al 2023): nel corso di oltre 40 anni ci sono stati leader di diverso orientamento in Iran, a riprova di un forte rispetto della volontà popolare.

Quella stessa volontà popolare ha eletto nel 2021 l’attuale presidente Ebrahim Raisi con una percentuale del 72% il che dovrebbe essere sufficiente a chiarire quello che il popolo ha voluto: nonostante la vittoria schiacciante gli ambienti occidentali più ostili all’Iran hanno contestato la sua vittoria attaccandosi alla bassa affluenza elettorale, dimenticando però che con lo stesso criterio dovrebbero essere delegittimate molte cariche europee e americane.

In oltre 40 anni l’Iran ha ottenuto molti risultati positivi a cominciare da una seria educazione dei giovani (cosa del tutto assente o gestita malissimo in occidente, come dimostrato dal cattivo uso e dagli esempi diseducativi dei social): sarebbe un peccato se gli sforzi di tanti anni dovessero essere vanificati da falsi ed ipocriti liberali occidentali.

Ora più che mai il governo iraniano ha tutto il diritto di continuare il cammino iniziato con la rivoluzione del 1979, perchè può essere orgoglioso dei risultati finora ottenuti: cedere anche di poco alle proteste di pochi (ingigantite e strumentalizzate da certi settori occidentali) creerebbe una confusione ancora maggiore e sarebbe deleterio per il futuro.

Noi non siamo asserviti a certi poteri e con la mente libera valutiamo le cose per quelle che sono, pertanto siamo solidali con il governo iraniano al quale auguriamo di poter difendere ancora a lungo la democrazia conquistata nel 1979 e di essere sempre di più un buon esempio da seguire per tutti coloro che non si rassegnano alla perdita dei veri valori.

Claudio Marini