Il twist, entrato in voga negli anni ’60, era un vero e proprio cult e proprio ora compie la bellezza di 60 anni. Da quel momento in poi, non si è mai smesso di ballarlo e tutti conoscono quelle note che irrimediabilmente spingono a muoversi. Il twist nacque nel 1960 appunto ma la sua ascesa al successo non fu tanto semplice. . Il brano “The Twist”, fu registrato per la prima volta nel 1959 da Hank Ballard and the Midnighters. L’origine di questa canzone risale da una ballata gospel trasformata in un blues per renderla più allegra ed orecchiabile dal grande pubblico. Pubblicato come B-side del singolo “Teardrops on Your letter” entrò nella top 100 americana ma in realtà fu presto dimenticato, salvo esser notato dal dj Dick Clark, che, con il programma American Bandstand, portò la musica dei giovani nelle case di mezza America. Da qui si può cominciare a parlare di un twist che piaceva alla gente. Subito dopo. Clark, oltre a lavorare in televisione, possedeva anche una casa discografica e in quel periodo volle far registrare una nuova versione del twist da portare nel suo programma e per questo ruolo scelse Chubby Checker, un artista praticamente sconosciuto. Questo però sembra essere stato molto irrilevante perché la canzone ebbe un successo clamoroso e scalò tutte le classifiche musicali nell’Agosto 1960. Inspiegabilmente, però, anche questa versione, venne dimenticata. Il grande fascino che già da allora suscitava il twist è facilmente spiegato perché già allora non sparì del tutto, infatti a New York, al Peppermint Lounge,un piccolo night club gestito dalla famiglia Genovese, il twist si continuò a ballare e divenne un fenomeno d’elite. Marilyn Monroe, Greta Garbo, Jackie Kennedy, Truman Capote e i giovani rampolli delle dinastie reali europee vennero spesso intercettati all’entrata del locale, pronti a ballare e divertirsi. I tabloid americani e i loro scopo ebbero un’importanza decisiva alla diffusione di questo tipo di musica: nel 1961 il twist fu un successo. Fred Astaire fu costretto, nonostante la sua ovvia riluttanza (essendo tutt’altro il suo genere prediletto), ad inserirlo nei programmi delle sue scuole di ballo, sparse in tutto il territorio degli Stati Uniti. Queste scuole erano molto conosciute e fu così che la febbre del twist si allargò letteralmente a macchia d’olio. Successivamente ricomparve Chubby Checker che incise “Let’s twist again”, che entrò nella top ten, ma ormai il twist si ballava ovunque e sulla traccia dell’originale “The Twist”, che tornò primo in classifica, vennero composte una miriade di canzoni: da “Twisting the nigh away” di Sam Cook, a “Twist and Shout” degli Isley Brothers, ripresa nel 1963 dai Beatles. Anche in Europa arrivò l’onda del twist, con versioni in tutte le lingue. Il primo a portare il twist in Italia fu Peppino di Capri accompagnato dai Rockers nel 1961, con “Saint Tropez twist” seguita dalla cover di “Let’s Twist Again”. Questi sono titoli che ancora oggi si ricordano e molto probabilmente si ricorderanno per ancora molti anni. Nel panorama della musica leggera italiana, anche i grandi artisti che ne hanno fatto la storia si sono cimentati nell’accordare questo tipo di note. Si ricordano, per l’appunto, Morandi, Rita Pavone, Celentano, Gaber e Jannacci, Nico Fidenco. Dalle estati del 1960 e 1961 non si è mai più smesso di ballare il twist. Erano anni d’oro quelli, anni di rinascita e rinnovamento. Erano anni durante i quali anche l’Italia cercava di rialzarsi dalla Seconda Guerra Mondiale, grazie anche alle grandi spinte di un’economia in rimonta. Il twist diventa quindi un simbolo, in un periodo segnato dalla grande voglia della gente di svagarsi e ritornare a vivere. Sparivano tutte le regole del ballo, le persone in pista potevano tranquillamente sbagliare oppure essere informalmente invitate, non esistevano più i classici balli a coppia ma tutti potevano scendere in pista e muoversi a proprio piacimento. Fu una rivoluzione nella società, nei costumi e nei comportamenti. Oggi magari il significato non è lo stesso ma rimane indelebile l’anima stessa del twist, ovvero divertirsi!
Chiarina Tagliaferri