
L’Italia è un paese strano e questo si può constatare da tante cose: una di queste però è la grande incoerenza tra i comportamenti che a volte in modo moralistico esige dal resto del mondo ed i propri.
All’attento osservatore non saranno certo sfuggite le tante occasioni nelle quali i politici italiani siano intervenuti in faccende di altri paesi accusandoli di scarsa democrazia o di scarso rispetto di diritti umani o di scarso rispetto delle minoranze, a volte anche sostenendo (a torto o ragione) movimenti indipendentisti di tutti i continenti.
Fin qui nulla da dire al di là del fatto che è sempre discutibile l’intromissione negli affari interni di un qualsiasi Paese che ha il diritto di gestirsi come meglio crede.
Ma se questo è il punto di vista dell’Italia dovrebbe cominciare a dare il buon esempio invece di limitarsi ai buoni consigli.
E non ci sarebbe miglior buon esempio che promuovere un referendum sull’indipendenza del Sud Tirolo: visto che i cittadini di lingua tedesca sono da sempre considerati una minoranza che paura dovrebbe fare all’Italia promuovere un referendum (ovviamente dando il tempo agli schieramenti di organizzarsi) per contare finalmente chi vuole restare con l’Italia e chi vuole un Tirolo indipendente ( che magari poi sarebbe libero di aderire all’Austria)?
Evidentemente l’Italia non è così convinta di poter vincere un referendum in Sud Tirolo (o Alto Adige se preferite o più semplicemente provincia autonoma di Bolzano o Bozen): forse ci sono più cittadini di lingua tedesca o magari ci sarebbero tanti italiani che preferirebbero lasciare l’Italia e che voterebbero per l’indipendenza?
Invece l’Italia preferisce avere una provincia autonoma, frutto di compromessi con la SVP, e nel frattempo non perde l’occasione per attaccare chi ha lottato per una vita e continua a credere nel sogno dell’indipendenza, cioè Eva Klotz, perseguitata con pretestuosi processi.
Se l’Italia considera (giustamente) eroi coloro che si sono battuti per l’indipendenza del nostro paese dovrebbe riservare il giusto ed adeguato rispetto a chi, come Eva Klotz, ha lottato per anni e lotta ancora per l’autodeterminazione del suo popolo: ma è facile essere per la libertà quando si è oppressi, meno facile quando si è oppressori.
Claudio Marini – direttore@internationalpost.it