Pianto dei poeti
Ruba a qualcuno la tua forsennata stanchezza
O gemma che trapassi il suono
Col tuo respiro l’ombra che sta ferma
Di fronte ad un porto di paura
Quel trascendere il mito
Come se fosse forzatamente azzurro
o chi senza abbandono
che non sanno che il pianto dei poeti
è solo canto.
Canto rubato al vecchio del portone
Rubato al remo del rematore
Alla ruota dell’ultimo carro
O pianto di ginestra
dove fioriva l’amatore immoto.
Così Alda Merini parla dei versi poetici, che l’anno resa famosa. A 14 anni dalla sua scomparsa avvenuta il primo novembre 2009, così vogliamo ricordarla.
Alda Merini nacque a Milano, il 21 Marzo 1931, primo giorno di primavera. Ha incominciato piccolissima a comporre, a soli sedici anni, seguendo l’accorta guida di Angelo Romanò e Giacinto Spagnoletti. La sua prima raccolta di poesie, La presenza di Orfeo, pubblicata da Schwarz nel 1953 con una presentazione di Spagnoletti, ebbe un grande successo di critica. Questi componimenti sono dedicati ai suoi amici , a tutte le persone che sono state vicine ad Alda, sostenendola in tutti i modi.
Si sono interessati a lei, fra i tanti, Oreste Macrì, David Maria Turoldo, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini, Carlo Batocchi, Maria Corti, Giovanni Raboni.
Le sue successive pubblicazioni, furono : Paura di Dio (Scheiwiller 1955), che tratta della sua vita, divisa fra l’intravista pazzia che la colpirà e la paura di essere poco amata dal marito. Nozze romane (Schwarz 1955), parla delle sue paure e ansie verso il matrimonio, con l’inserimento di una poesia che descrive il rapporto di amicizia instaurato fra lei e salvatore quasimodo. Tu sei Pietro (Scheiwiller 1962), racconta dei suoi amori non corrisposti, la prima parte è carica di senso biblico, mentre l e altre due sono tutte attraversate dall’importanza del fato nella vita umana. Le quattro raccolte di versi sono state radunate con il titolo La presenza di Orfeo da Secheiwiller nel 1993.
A causa della sua malattia, che la portò spesso a degenze prolungate in manicomio, pubblicò : La Terra Santa (Scheiwiller 1984), considerato dai critici il capolavoro della Merini, Testamento (Crocetti 1988), per Einaudi Vuoto d’amore (1991), Ballate non pagate (1995),che narra della morte di alcune persone a lei care, Fiore di poesia (1951-1997) (1998), Superba è la notte (2000), Più bella della poesia è stata la mia vita (2003 con videocassetta), Clinica dell’abbandono (2004), per Frassinelli L’anima innamorata (2000), Corpo d’amore, Un incontro con Gesù (2001), Magnificat. Un incontro con Maria (2002), La carne degli Angeli (2003).
Nel 1996 Scheiwiller ha raccolto alcune plaquette ne La Terra Santa: Destinati a morire (1980), La Terra Santa (1983), Le satire della Ripa (1983), Le rime impetuose (1983), Fogli bianchi (1987).
Con L’altra verità. Diario di una diversa (prima edizione Scheiwiller 1986, nuova edizione Rizzoli 1997) inizia la sua creazione in prosa, a cui sono seguiti Delirio amoroso (il Melangolo 1989 e 1993), Il tormento delle figure (il Melangolo 1990), Le parole di Alda Merini (Stampa alternativa 1991), La pazza della porta accanto (Bompiani 1995, Premio Latina 1995, finalista Premio Rapallo 1996), La vita facile (Bompiani 1996), Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi (Rizzoli 1998) e Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta (Scheiwiller 1999).
Vi si aggiungono Aforismi e magie (Rizzoli 1999, BUR 2003), raccolta di aforismi, e l’antologia di poesie Folle, folle, folle d’amore per te. Poesie per giovani innamorati. (Salani 2002).
Nel 1993 ha ottenuto il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, nel 1996 il Premio Viareggio, nel 1997 il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.
A causa di un tumore osseo, si è spenta 14 anni fa nel giorno di Ognissanti. La sua vita non è stata certo rose e fiori, ma i suoi lettori la rimpiangono per l’emozione che i suoi versi malinconici e appassionati hanno regalato, regalano, e regaleranno a chi ha cuore di ascoltare.
Veronica Di Norcia