Il grande potenziale nascosto del Nypa fruticans

La risposta ad una richiesta di biocarburanti sempre più pressante potrebbe arrivare dalla Thailandia, precisamente dalla foresta delle Mangrovie. Una compagnia nipponica del settore energetico, la Kansai Electric Power Company (KEPCO), aveva intuito già negli anni passati il potenziale del Nypa Fruticans, una palma il cui frutto è conosciuto con il nome di jaak, ed ha avviato delle ricerche dalle quali è emerso che questa pianta può diventare una fonte di energia alternativa molto importante, in grado di produrre grandi quantità di etanolo o butanolo. La linfa della Nypa Fruticans, infatti, contiene molti zuccheri e per questo il suo rendimento energetico si è rivelato essere molto elevato. Ogni singola palma di Nypa riesce a fornire circa 2074 litri di etanolo all’anno. Il quantitativo di linfa ricavabile da un ettaro di palme, una volta fermentato, permetterebbe di ottenere 6480 litri di etanolo all’anno, mentre le attuali coltivazioni di canna da zucchero consento di produrre da un minimo di 5000 litri per ettaro all’anno e da una superficie equivalente coltivata a mais si ricavano annualmente solo 2000 litri per ettaro. Attraverso una coltivazione più intensa, all’impiego di fertilizzanti speciali e mantendo una distanza adeguata tra una pianta e l’altra, la resa in termini di bioetanolo potrebbe essere addirittura maggiore, raggiungendo quota 15000 litri per ettaro all’anno. Il fabbisogno di etanolo della Thailandia si aggira intorno ai 2,5mln di litri al giorno basterebbero 70,2 ettari coltivati a palme di Nypa per soddisfare interamente la domanda.

Le aziende che hanno iniziato ad investire in questo tipo di coltivazioni sono già numerose. Le recenti catastrofi energetiche hanno spinto le popolazioni delle aree giapponesi servite dalla compagnia nipponica ha chiedere una riduzione della dipendenza da energia nucleare nella produzione di elettricità. Attraverso la produzione di bioetanolo ricavato dal Nypa Fruticans, inoltre, si può ridurre l’aumento del prezzo dei combustibili fossili utilizzati per generare energia termica.

Le palme di Nypa, utilizzate dai contadini thailandesi principalmente per costruire i tetti delle loro case o per confezionare delle sigarette di tabacco, presentano numerosi vantaggi anche dal punto di vista della resistenza climatica e dalla notevole capacità di adattamento. La palma di Nypa è approdata anche in Africa occidentale, nel delta del Niger, dove è considerata un grave problema ambientale in quanto ritenuta responsabile della mutazione dell’habitat di alcune specie ittiche. La necessità di poche cure e la possibilità di crescere in zone salamastre sono le caratteristiche che rendono questa palma un buon investimento per la produzione di biocarburanti. La scoperta del potenziale inespresso del Nypa Fruticans potrebbe apportare nuova linfa anche al mercato di biocarburanti in Europa. Un’intensificazione della ricerca in questo ambito, attraverso l’investimento di risorse nella coltivazione di Nypa Fruticans, potrebbe rappresentare un segnale di ripresa per le aziende operanti nel settore energetico.

Luca Nigro