Ha fatto discutere nei giorni scorsi la proposta di Paolo Crepet, psichiatra e scrittore, di vietare i social a minori di 12 anni.
La sua proposta si prospetta tardiva ed estremamente limitata per quelli che sono gli obiettivi che si prefigge.
Infatti la sua proposta dopo pochi minuti di condivisione su Facebook da Vittorio Sgarbi, ha ricevuto numerosi commenti nei quali veniva giudicata troppo limitata e si proponeva di innalzare il limite a 16 o 18 anni.
Noi siamo favorevoli all’ultima ipotesi, cioè di impedire a minorenni l’uso di qualsiasi tipo di socia, lasciando ovviamente loro la possibilità di utilizzare telefoni cellulari di prima generazione senza internet per le comunicazioni vocali essenziali.
Questo perchè i social si sono dimostrati strumenti di corruzione e ci manipolazione oltre che di grave degenerazione di comportamenti.
Grazie ai social abbiamo avuto i calippo-tour, i chinotto-tour. le sex-roulette, le sex-challenge e onlyfans (quest’ultima comincia a manipolare le coscienze anche delle minorenni che infatti vi si iscrivono subito dopo aver compiuto 18 anni).
E’ un paradosso infatti che si consenta a minorenni di fare qualsiasi cosa, anche la peggiore, sui social e poi ci si scandalizza se maggiorenni hanno contatti o rapporti sessuali con loro: occorre decidersi, o c’è libertà su tutto o ci vogliono limiti severi per i minorenni. Ciò che è un reato per una persona (maggiorenne) lo deve essere anche per una persona minorenne oppure non lo deve essere per nessuno dei due. E’ ora di finirla con il trattamento di favore a minorenni che meriterebbero di essere educati come di deve! Se una ragazzina si mostra in pose oscene su Instagram o TikTok va rieducata senza esitare altrimenti sarà una futura escort o pornostar. Idem per un ragazzino che sarà un bullo o un criminale.
Ci auguriamo che l’Italia smetta di essere un paese di buffoni come è stato per troppo tempo negli ultimi anni dopo il golpe di Napolitano del 2011.