Con una vittoria di dimensioni storiche Vladimir Putin si è riconfermato Presidente della Federazione Russa per i prossimi 6 anni: quasi il 90% dei russi lo ha scelto e gli ha confermato la fiducia per un nuovo mandato.
Sono state elezioni molto importanti che si sono svolte a due anni dall’inizio delle ostilità con l’Ucraina e, se per tanti suoi detrattori questo sarebbe stato il motivo di un suo declino, Putin ha invece avuto la migliore dimostrazione di sostegno che potesse aspettarsi.
Il popolo russo ha scelto con la propria testa e non con quella di una parte dell’Occidente (dalla quale ci siamo sempre dissociati) che non vedeva l’ora di vedere l’attuale Presidente russo indebolito per minare la fiducia del suo popolo.
Il popolo russo ha scelto di sostenere chi in tanti anni ha combattuto inflazione e disoccupazione, rilanciando e modernizzando un paese che ha tante risorse e potenzialità. Ed ha scelto chi per il suo popolo si è sempre battuto: proprio in questi giorni sono 10 anni da quando la Crimea si è riunita alla Russia.
I detrattori di Putin non hanno perso l’occasione di strumentalizzare la morte di Navalny (definita peraltro da Putin come un triste evento) accusandolo in modo più o meno esplicito di esserne il colpevole, dimenticando che Navalny non poteva certo impensierire il Presidente russo e che, lo ribadiamo, era in prigione a seguito di una condanna (non come in Italia dove basta un capriccio di un PM senza lo straccio di una prova per tenere anni in prigione un innocente) e che Putin non avrebbe avuto nessun motivo per fare una cosa del genere (dubitiamo comunque che lo avrebbe fatto in qualsiasi caso, cosa invece accaduta in Italia a Michele Sindona).
Oggi Putin e la Russia guardano al futuro con maggiore serenità, perchè le sorti del conflitto ogni giorno di più volgono in favore di Mosca e certamente non saranno le minacce di UE o della Francia di Macron a spaventare un popolo ed un Presidente che hanno dimostrato di essere padroni del loro destino.
Claudio Marini