Farmaci senza ricetta: pregi e difetti

Al primo posto, nella vendita dei medicinali da banco, si dispongono i rimedi per i disturbi respiratori, seguiti da quelli efficaci sul sistema gastroenterico e quindi sul distretto muscolo scheletrico: tutto ciò che è necessario per fronteggiare le piccole emergenze quotidiane. Da quando i farmaci senza ricetta sono acquistabili con più libertà, e la corsa alle offerte li ha accumunati a qualsiasi altro bene di consumo, le persone, ( soprattutto gli italiani)  comperano più medicine di quante necessitino davvero. Le  eccedenze vengono immagazzinate nell’armadietto di casa, in attesa che tornino utili. Le case degli italiani sono piene di farmaci. Non è possibile buttar giù una lista di essenze sicure per tutti, perché molto dipende dalla malattia che ci ha colpito e dai disturbi che si manifestano nel corso della cura, che sono diversi per ognuno di noi. Il farmaco, dal greco (pharmacon = veleno) è una sostanza generata per provocare degli effetti nell’organismo, interagendo con precise e naturali azioni biologiche del nostro interno. Il suo obbiettivo è sconfiggere le malattie senza rovinare le normali strutture del corpo. A livello teorico, i farmaci porterebbero solo effetti positivi, ma ciò è  impossibile nel mondo reale: qualsiasi sostanza attiva ha anche effetti secondari più o meno visibili o disturbanti. Per questo il farmaco non è mai una merce qualunque, e anche quando si compera al supermercato, va maneggiato e assunto con consapevolezza. L’automedicazione è obbligatoriamente, come è ovvio, sconsigliata in gravidanza, durante l’allattamento e in persone in cura per altre disfunzioni. Nei bambini va usata con prudenza per evitare intossicazioni ed errori di dosaggio. L’associazione dei consumatori Altroconsumo, ha concluso grazie alla collaborazione con un manipolo  di esperti (medici di famiglia, internisti e farmacologi) una brevissima lista di ciò che non dovrebbe mai mancare nell’armadietto di casa. Non si esclude che oltre alla lista stilata  ognuno può disporre di farmaci per i propri disturbi frequenti di cui conosce la cura, ma il principio è che non è necessario tenere in casa una sede distaccata della farmacia. Ecco quindi l’ essenziale:

un antiacido, contro acidità e bruciori di stomaco

un antipiretico, per abbassare la febbre

un antiemetico, contro nausea e vomito

uno spasmolitico per i dolori addominali di modesta entità

una borsa del ghiaccio

una pomata antidolorifica a base di anti infiammatori per lividi, strappi o contusioni

una pomata antistaminica o cortisonica contro il prurito e le punture di insetto

un collirio non medicato

compresse di garza sterile

cotone idrofilo

disinfettante per ferite

un termometro

Chi ha bambini deve disporre anche di:

un preparato per combattere la febbre e i dolori, in gocce, sciroppo o supposte

supposte di glicerina, per aiutare in caso di stitichezza

un disinfettante che non bruci,

cerotti colorati

Non tutti i farmaci si possono conservare: pomate e sciroppi già aperti (oltre ai colliri parzialmente utilizzati) devono essere buttati via perché potrebbero essere contaminati da batteri.

Per gli altri tipi di farmaci è importante rispettare la data  di scadenza impressa sulla confezione.

I farmaci scaduti o finiti non si gettano nella normale spazzatura, ma vanno eliminati attraverso gli appositi contenitori,  che di solito si trovano davanti alle farmacie.

Infine per evitare effetti collaterali gravi, la regola numero uno è considerare le interazioni con altri farmaci o con particolari sostanze. Per fare ciò, è bene avvertire  sempre il proprio medico ( ma anche il dentista), di terapie in atto. Se state seguendo già una terapia, fatelo presente al farmacista quando acquistate un medicinale senza obbligo di prescrizione. Leggete sempre il bugiardino e attenetevi alle indicazioni che vi dà. Non prendete mai farmaci con alcool e tenete presente che esso è contenuto in molti soluzioni orali come un banale colluttorio. In caso di comparsa di prurito, arrossamento cutaneo, eczema , correte subito dal medico perché potreste avere un’allergia alla medicina che avete assunto. Un curiosità: alcuni farmaci rendono la pelle vulnerabile ai raggi solari. Se dopo aver assunto un farmaco compare un’eritema solare poche ore dopo l’assunzione di un rimedio, è opportuno consultare il medico.

Veronica Di Norcia