Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti è piuttosto preoccupante perchè mai il Paese simbolo della libertà aveva adottato misure così eccessive per limitare appunto il diritto ad esprimere le proprie opinioni.
Tutto era cominciato con l’espulsione da Twitter e Facebook: subito dopo aver cessato la propria carica di presidente, come tutti ricorderanno, Donald Trump è stato bandito dalle due piattaforme social più popolari del mondo, e già questo di per sè rappresenta un vulnus della democrazia e del diritto di tutti ad esprimere le proprie posizioni e ad essere rappresentati dai propri leader politici.
Ma è clamoroso, nel metodo e nel merito, il raid con cui l’FBI ha fatto irruzione nella residenza dell’ex presidente per sequestrargli materiale definito strategico, con l’accusa per Trump di aver minato la sicurezza nazionale: perchè solo a due mesi dalle elezioni di midterm si sono accorti che l’ex presidente aveva tale materiale? Ora 2 sono le cose: o questo materiale è effettivamente strategico ed allora l’FBI avrebbe dovuto intervenire subito ( o comunque qualcuno tra CIA o dipartimento di giustizia avrebbe dovuto accorgersi subito della cosa) oppure non è così strategico come si dice. La conclusione può essere di due tipi, nessuno dei quali positivo: o FBI ed altri sono incapaci oppure questa è una meschina macchinazione dei democratici per recuperare terreno on vista delle elezioni di novembre, tentando di eliminare dalla scena politica per via giudiziaria un leader che evidentemente ha le carte in regola per vincere nel 2024. In questo secondo caso ci verrebbe da dire che forse hanno preso ispirazione da un altro paese (indovinate un pò quale): sarebbe la prima volta che sono gli americani a copiare questo paese!
Non bastasse ciò l’attuale presidente Biden ha accusato i sostenitori repubblicani di “aver abbracciato una “filosofia estremista che è quasi come un semi-fascimso”: insomma il leader dei democratici si arroga il diritto di dare patenti di libertà e democrazia agli avversari, stabilendo chi è per la libertà e chi no. Anche qui ci viene da pensare da chi possa aver preso esempio.
Da sempre convinti sostenitori del garantismo riteniamo Donald Trump innocente fino a prova contraria e auspichiamo che possa continuare a fare politica e concorrere alla Casa Bianca nel 2024: se dovrà essere o meno il nuovo Presidente lo dovranno stabilire gli elettori e non qualche giudice.
Claudio Marini