Andrea Agnelli, oltre al record di 9 scudetti consecutivi, rimarrà anche l’ultimo vero Presidente della Juventus targata Fiat-Exor: infatti oltre ai risultati sportivi ve ne sono altri che oggi in pochi considerano.

Ma andiamo con ordine. Andrea Agnelli ha il grande merito di aver restituito alla tifoseria l’orgoglio di essere juventini, un orgoglio venuto meno dopo la vergognosa strategia avuta dalla società durante Calciopoli, quando preferì un “patteggiamento” invece di rivendicare la propria innocenza e quella della propria classe dirigente.

Andrea Agnelli ha il merito di aver rivendicato con forza quei 2 scudetti stravinti sul campo ma poi cancellati, come se non fosse stato evidente a tutti la superiorità dei bianconeri guidati nel biennio 2004-2006 da Fabio Capello: prova ne è che i vari Buffon, Cannavaro e Del Piero hanno poi guidato l’Italia alla conquista del mondiale 2006 (per la verità un mondiale che la Francia avrebbe quantomeno meritato ex-aequo vista l’immeritata espulsione di Zidane).

Andrea Agnelli ha avuto il coraggio, dopo l’errore Sarri, di scommettere su Andrea Pirlo, uno che al suo primo anno ha vinto 2 coppe arrivando quarto (il suo successore che nemmeno merita di essere nominato, guadagnando 4 volte tanto, non è riuscito a fare altrettanto pur con anni di esperienza ma è stato imposto da Elkann).

Andrea Agnelli ha avuto il coraggio di sfidare i poteri forti dell’Uefa per proporre un cambiamento che in tanti vogliono nel calcio (sulla Superlega si è fatta tanta e troppa demagogia perchè poteva essere perfezionata ma non era certo il male assoluto come vogliono far credere tanti sepolcri imbiancati).

Ad Andrea Agnelli va tutto il rispetto e la massima considerazione, a John Elkann (rivelatosi estremamente incapace) un consiglio ed un auspicio: venda il prima possibile la Juventus, perchè chiunque saprà fare meglio di lui.