Pensavamo che il comico Zelensky alla guida dell’Ucraina avesse dimostrato già il peggio ma dobbiamo ricrederci ogni giorno di più.
Egli stesso nei giorni scorsi commentava di non essere granchè contento degli aiuti militari ricevuti (avrebbe forse voluto qualche bomba atomica e qualche astronave?) ma di non potersi nemmeno lamentare (ce ne vorrebbe di coraggio).
Ma come se non bastasse ci si è messa pure la moglie a toglierci ogni dubbio sulla cialtronesca leadership ucraina.
La signora Olena Zelenska ha prima rilasciato un’intervista nella quale ha dichiarato che non vuole che il marito si ricandidi alla guida dell’Ucraina, perchè a suo dire dovrebbe trovare qualcosa di nuovo in questa vita. Forse preferisce le interviste e le copertine delle riviste di moda. Purtroppo su una cosa siamo d’accordo con lei: il marito dovrebbe fare altro che guidare l’Ucraina ma ben si guarda dal dimettersi e favorire un ricambio con una classe dirigente responsabile che riconosca i diritti dei russofoni e ponga fine ad una inutile guerra.
Non contenta di ciò la first lady nel suo ultimo delirio ha affermato: “se il mondo si stanca di aiutarci moriremo”. Praticamente il fatto di aver ricevuto armi ed aiuti dall’occidente per fare una guerra che altrimenti non sarebbero stati in grado di sostenere darebbe a lei ed al marito il diritto di essere sostenuti illimitatamente per sempre. E per ottenere ciò si arriva a drammatizzare con frasi che non fossimo in una tragedia farebbero solo ridere.
L’Ucraina invece deve smettere di combattere una guerra “per procura” e rendersi conto che i responsabili di questa follia (Usa, Nato e la loro attuale leadership) stanno giocando sulla loro pelle ed hanno sulla coscienza (ammesso che ne abbiano una) centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi.
Comunque a questo punto un dubbio ci viene su chi comanda davvero in Ucraina: Zelensky o la moglie? Certamente guardando alcune vecchie foto del presidente in carica durante la sua “carriera artistica” i nostri dubbi non possono che aumentare o magari diventare una certezza.