Con estrema lucidità e profondo coraggio Silvio Berlusconi ha tracciato un bilancio delle prime settimane di governo con uno sguardo all’immediato futuro e, di fatto concordando con quanto avevamo scritto nel numero del 17 ottobre, rilancia il tema urgentissimo della riforma della giustizia.
Nella sua analisi Berlusconi sottolinea: “Considero questa Manovra la migliore possibile nelle condizioni date. La gravissima crisi legata ai costi dell’energia e delle materie prime richiedeva una risposta urgente e ci ha costretto a dedicare gran parte delle risorse disponibili per limitare gli effetti dei rincari. Oltre a questo, nei prossimi mesi dovremo occuparci di altri temi fondamentali. Penso alla riforma della Giustizia, sulla quale il ministro Nordio ha dato indicazioni basate su una solida cultura garantista che è anche la nostra”.
Aggiunge l’ex premier: “Abbiamo fatto ciò che abbiamo potuto per evitare una nuova fase recessiva, di inflazione e di disoccupazione, alla quale molte famiglie e molte imprese non avrebbero potuto resistere. Oggettivamente il tempo era molto poco e i problemi molto grandi. Abbiamo condotto una battaglia per le misure in favore dei giovani e sulle pensioni minime per gli anziani. E’ un primo passo. Entro la legislatura rimane l’impegno di portare le pensioni minime a mille euro per tutti e alla totale defiscalizzazione e decontribuzione dei nuovi contratti a tempo indeterminato per i giovani”.
Il leader di Forza Italia conclude: “Oltre a questo, nei prossimi mesi dovremo occuparci di altri temi fondamentali sui quali abbiamo chiesto il voto agli italiani. Le riforme, tanto per cominciare. Penso alla riforma della giustizia, sulla quale il ministro Nordio ha dato indicazioni basate su una solida cultura garantista che è anche la nostra. Penso anche alla riforma burocratica, con l’abolizione del regime delle autorizzazioni preventive, per l’edilizia e per l’avvio delle attività di impresa. Una riforma a costo zero che favorirà gli investimenti e quindi la crescita e la creazione di posti di lavoro. Secondo l’Associazione dei costruttori italiani addirittura un milione in un anno”.
Una riflessione la sua che ribadisce ancora di più il ruolo centrale dei moderati nella coalizione di governo e un auspicio per la premier Giorgia Meloni: ora che è al 30% può permettersi qualche mal di pancia da parte di qualche giustizialista che si annida in FDI ed avere il coraggio di una vera svolta liberale e garantista che potrà solo far bene al suo partito ed all’Italia.
Claudio Marini