Abbecedario per antimodaioli convinti – Terminologia in espansione di una moda che non sempre è stile – G

– Gipsy style: Lo stile gispy, o gitano che dir si voglia, è caratterizzato da quei capi che ondeggiano tra l’hippie, l’etnico e il country.

L’idea è quella di ricalcare la moda gitana, quindi gonne lunghe, fiori, colori a non finire, tessuti leggeri e ariosi, frange (vi prego ora basta però, abbiamo capito che si possono mettere dappertutto, ma ora basta.). Le caratteristiche della tendenza la rendono ovviamente più adatta all’estate, e da un paio d’anni sembra sia esplosa incontrollabile la mania degli abiti lunghi fino ai piedi, ampi e svolazzanti, che tra l’altro stanno bene praticamente a tutti ma vederli appesi alle stampelle dei negozi crea dei complessi d’inferiorità non da

poco se non si raggiunge almeno il metro e settantacinque d’altezza.
A proposito, perché sono così odiosamente lunghi se l’altezza media nazionale per le donne è di un metro e sessantacinque?

Belli, per carità, bellissimi.
Da indossare con i sandali piattissi- mi, se non potete fare a meno delle frange almeno limitatevi alla borsa, e se proprio volete essere 100% gipsy style non dimenticate la fascetta intorno alla testa alla lady Rambo. Granny style: la categoria-mania colpisce ancora, sembra che nessun capo d’abbigliamento possa fare la sua comparsa sui marciapiedi senza essere accompagnato da una improv- visa eco di categorizzatori, figure

non meglio definite che devono, per benessere personale e di chissà chi altro, definire immediatamente a che tipo di stile appartiene.

Se lo stile non c’è si inventa, se ne crea uno nuovo, ad hoc per quei capi che vanno di moda in quel momento. Nasce di recente il granny style, nel quale rientrano tutti quegli abiti o accessori che ricordano un po’ il guardaroba della nonna.

Non è raro, anzi, aumenta il valore del capo, che quest’ultimo venga direttamente sottratto dall’armadio della bis bis (ogni bis un punto in più), o acquistato a qualche mercati- no dell’usato.

Tale pratica, lo smucinamento osses- sivo delle bancarelle in cerca di

quella camicetta, giacca, gonna, sciarpa, che non ha nessuno “perché il mio occhio modaiolo l’ha trovata per prima”, è ultimamente molto diffusa, mostrare di saper riconoscere e apprezzare un capo d’annata (meglio se ottima) fa decisamente

aumentare il proprio punteggio sul tabellone del fashion.
Se lo stile nonnina sia una causa o una conseguenza di questa tendenza al revival d’autore resterà una discussa questione, ma più interes- sante è indagare il perché: voglia di

sartorialità scomparsa e soppiantata dall’usa e getta di Zara e H&M? Desiderio di eleganza e femminilità? Dipendenza da quell’odore di rossetto, profumo e naftalina di cui sono intrisi i capi di nonna?

Quindi, carenza di coccole?

Silvia Tagliaferri