Abbecedario per antimodaioli convinti – Terminologia in espansione di una moda che non sempre è stile – F

F – Seconda parte
Flat shoes: Il significato di flat è piatto, sono quindi denominate come flat tutte quelle scarpe senza tacco, aperte o chiuse. Vengono subito alla mente le celeberrime ballerine di Audrey Hepburn, tornate in voga da qualche anno a questa parte come un ibrido perfetto tra eleganza e como- dità. Più recentemente, da unb paio d’estati circa, assistiamo anche all’invasione dei sandali ultraflat, quelli con un’ostia al posto della suola, legati al piedi da listini o lacci tipo “schiava”. Non sono esattamen- te l’apice della comodità, la suola praticamente inesistente è un’acerrima nemica di talloni e schiena, oltretutto, diciamoci la

verità, per quanto i nostri piedini possano essere vellutati e diafani, d’estate sudano, e il precario conteni- mento di quei listini, tanto carini ma non altrettanto robusti, rende la camminata ancor più difficile. Naturalmente più le flat shoes sono piatte e lasciano il piede scoperto, più sono belle. Avevate dubbi? Comodo uguale brutto è una formula sempre valida nella moda.

Fleecy : Entrato recentemete nel glossario del modaiolo doc, perché di recente comparsa sono i capi che caratterizza. Fleecy sono tutti quegli abiti di tessuto felpato.

Non sono di moderna invenzione in sé, ma giovane è l’estensione di questo tessuto a capi inconsueti per il suo utilizzo. Non più solo tutoni, ma gonnelline, cappotti, giacche, vestiti, compaiono in felpa, voglia di comodità? Non c’è da stupirsi.

C’è da dire che la resa, se non proprio brutta, è comunque spesso poco dignitosa, un po’ effetto pigiama, soprattutto con il colore grigio brizzolato tipico della tuta. Del resto, c’è qualcuno che ogni tanto ci prova, a lanciare un capo bruttino, ma tanto comodo, nella speranza che piaccia. Vedi le scarpe a “gondola”, quelle con la suola tondeggiante, non venitemi a dire che sono belle o anche solo lontana- mente apprezzabili, ma qualcuno che se le è messe deve averle trovate tanto piacevoli da avere convinto molti altri.


Fluo: Fluo sono quelle tonalità di colore iperaccese, evidenziatore. Esplose negli ottanta, ogni tanto ritornano, una alla volta o tutte insieme. C’è stato il momento del blu elettrico, quello del giallo limone e quello del rosa fragola. Sulle pagine patinate stanno benissimo anche tutti insieme, in strada forse è meglio sceglierne uno e accostarlo a tinte un po’ più sobrie.

Silvia Tagliaferri