A Calvisano (BS) è festa dell’agricoltura. Ad Ortucchio (AQ) festa del patrono Sant’Orante

Dallo storione al caviale, alla torta di rosa, storia e cultura non mancheranno. Calvisano sarà per un fine settimana intero, dal 9 al 10 marzo, dedito all’agricoltura e alle bontà che grazie ad essa vanno sulle nostre tavole.

Ne cantò Esiodo, contemporaneo d’Omero. Nella sua poesia anche Virgilio, maestro della latinità, non lesinò belle parole. La loro musa ispiratrice è l’agricoltura. È così, l’agricoltura è arte. È l’arte del coltivare la terra per ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo. Lo sanno bene a Calvisano, in provincia di Brescia, dove l’Agricoltura è in Fiera dal 9 al 10 marzo.

Convegni e momenti didattici non mancheranno. Grande protagonista sarà l’acqua che è la grande ricchezza della terra. Mostre, commedie, serate danzanti, corsi di cucina e tante altre iniziative renderanno speciale la Fiera Agricola. Immancabili i trattori, ovviamente in mostra insieme alle macchine agricole d’ogni tipo, che da sempre aiutano il lavoro dell’uomo.

Ricco programma per partecipanti di ogni età. Bambini compresi, perchè la terra è un valore da insegnare anche ai più piccini. Si parla tanto di nativi digitali, a Calvisano si preferisce ricordare che la vera madre, di ogni cosa, è la terra, che grazie all’agricoltura viene custodita.

Immancabile la parte gastronomica. Come ogni festa di paese richiede, la parte culinaria è il richiamo più chiassoso e goloso! Oltre cento saranno gli espositori. Ma a tavola cosa troverete?

Lo storione e caviale Calvisius, una vera eccellenza da queste parti!

Poi c’è la Torta di Rosa Deco, una prelibatezza con la crosta superiore dorata e croccante, morbidissima al suo interno. C’è il miele e gli insaccati.

Se sarete fortunati ci sarà anche il salame al grignos, un’erba selvatica dal sapore amarognolo, simile al tarassaco. Il grignos è anche alla base di un progetto che vede coinvolti i pensionati del paese, che aiutano a raccogliere le sementi che vengono poi coltivate in un campo: a ottobre-novembre inizierà la raccolta».

Per l’occasione per la prima volta verrà aperto al pubblico l’ala museale del Palazzo Lechi.

Appena arrivi a Calvisano lo vedi subito. Fu costruito negli anni 1723-30 dalla famiglia Pollini, alla morte dei quali passò in eredità ai Conti Lechi. Le due torri e i mattoni a vista hanno un  particolare fascino dato anche dall’elegante semplicità delle linee che si innalzano sui prati tutt’intorno. All’interno c’è un vasto cortile fiancheggiato da basse costruzioni che terminano con torri colombaie.

Paese che vai tradizione che trovi.

A Ortucchio, la tradizione si sdoppia o raddoppia… da come la si vede. E’ proprio cosi perchè il 5 marzo è festa del patrono del paese Sant’Orante con cibo, mercatini e balli. Ma non finisce qui, perchè la festa si ripete anche il 28 settembre di ogni anno. Lo sapete perchè? La tradizione vuole che dopo una giornata di questua, tornando al luogo del suo riparo, Sant’Orante lo avrebbe trovato chiuso e si sarebbe fermato a pregare all’esterno, su un cumulo di viti secche. Era il 5 marzo 1431: la mattina successiva il paese avrebbe sentito suonare le campane a festa; gli abitanti, recatisi presso la chiesa, lo avrebbero ritrovato in ginocchio sulle viti, che durante la notte si erano ricoperte di uva matura. Come non festeggiarlo dunque in occasione del vino nuovo?

Ortucchio vi aspetta quindi in una doppia festa dedicata a Sant’Orante il 5 marzo e il 28 settembre.

C’è una piccola Ortygia anche nel cuore della marsica abruzzese. No, non stai per scoprire l’isola che costituisce la parte più antica della città siciliana di Siracusa. Ma ti parliamo di Ortucchio, il borgo sorto sul lago prosciugato.

Prima che il lago del Fucino si prosciugasse, Ortucchio era infatti un’isola. E fu il filologo Pietro Marso a paragonarla all’isola di Ortygia, da cui acquisì il toponimo medievale “perpendicolare all’acqua”.

Oggi il lago non c’è praticamente più, ma Ortucchio è più viva che mai. Ed è pronta ad accoglierti con le sue meraviglie, a partire dal Castello Piccolomini, ultimato nel 1448 e confinante proprio con il lago prosciugato: potrai raggiungere la parte più alta della struttura, e da lì ammirare tutta la piana del Fucino e il sottostante laghetto naturale, con il parco annesso.

Ti renderai subito conto di essere capitato in un posto magico, su un maniero costruito su uno sperone roccioso e progettato per vivere in simbiosi con le acque del lago: in Italia c’è solo un altro castello dotato di una darsena interna, quello Scaligero di Sirmione.

E poi, che dire delle caratteristiche grotte che circondano il paese? La più importante è quella dei porci, dove tanti anni fa fu rinvenuto un teschio del neolitico. E poi ci sono le grotte Maritza, La Penna, La Cava e La Punta.

Luoghi incantevoli dove tornerai indietro nel tempo, che testimoniano come, sin dal Paleolitico superiore, le popolazioni provenienti dalla costa abruzzese avessero scelto di vivere in questa zona, grazie alle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del territorio circostante il lago Fucino.

Già, le condizioni climatiche. Anche da questo punto di vista, a Ortucchio il tempo sembra essersi fermato. Oggi come allora, qui l’aria è salubre e sempre fresca, al punto che le piscine all’aperto a disposizione dei visitatori sono riscaldate anche d’estate. Un tempo il lago del Fucino era talmente vasto da essere il terzo più grande d’Italia: ora è rimasto solo un piccolo specchio d’acqua, il laghetto di Ortucchio, che in pratica è il “discendente” del gigante che iniziò a essere prosciugato già ai tempi degli Antichi Romani.

Ma il laghetto, oggi, è uno dei cuori pulsanti del borgo abruzzese: qui potrai scoprire il parco cittadino, la pista ciclabile e le piscine riscaldate, mentre i più piccoli potranno divertirsi con tanti giochi loro dedicati.

Se ami lo sport all’aria aperta, Ortucchio è il posto che fa per te: non solo per il clima ideale ma anche per il Parco Piscine comunale, un polmoncino verde gestito da un’associazione locale; e ancora per i tanti sentieri montani da percorrere in bicicletta, magari fino al rifugio in località Pietra Scritta. Se ti muovi in camper troverai una comoda area attrezzata. E al punto informazioni della Proloco, allestito presso l’Antico Mulino, troverai sempre qualcuno pronto a guidarti in un magico mondo. Quello di Ortucchio, il borgo sorto sul lago prosciugato.

Info: cell. 3408505381

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