Donald Trump ce l’ha fatta ed è di nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America: in passato era successo solo a Grover Cleveland alla fine del XIX secolo.
La sua vittoria non è mai stata in dubbio dall’inizio dello scrutinio ed ha assunto una netta misura con il passare delle ore, non limitandosi ai grandi elettori necessari per vincere ma anche nel voto complessivo con ampio margine sull’avversaria.
Ai democratici non è riuscito l’inganno verso gli americani: hanno provato a nascondere il fallimento dell’ex presidente Joe Biden sostituendolo in corsa con la sua vice Kamala Harris che non solo è stata partecipe dei suoi fallimenti ma che sarebbe stata anche peggio di lui se avesse vinto.
Non ci meraviglia che tra i tifosi della Harris ci fossero prima di tutto l’Unione Europea (che di disastri se ne intende) e una certa sinistra italiana moralista e giustizialista (anche se una certa destra in Italia sottovoce ha sperato in un suo successo): ora si affretteranno a dire il contrario ma soltanto Orban e Salvini possono dire di aver lealmente sostenuto Trump fin dall’inizio.
Non ci meraviglia nemmeno la faccia tosta di un accattone come Zelensky (fino a ieri c..o e camicia con Biden) che, prevedendo l’esito finale, nelle ultime settimane si era scoperto sostenitore di Trump, sperando che egli continui a foraggiare la sua folle guerra contro la Russia.
Molto dipenderà dalla forza che avrà Trump di rovesciare la lobby della guerra negli USA: come ha giustamente notato Dimitri Medvedev vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Trump è un uomo d’affari e certamente non sarà contento di spendere soldi per tirapiedi ed alleati idioti ma il sistema è molto forte e bisognerà vedere quanto Trump sarà costretto a dare.
Con ironia invece ha commentato la portavoce del Ministero degli esteri russo Maria Zakharova: “Kamala Harris aveva ragione quando citava il Salmo 30:5 (il pianto può durare una notte ma la gioia arriva al mattino). Alleluia, aggiungo da parte mia”
Sicuramente per Trump ci sarà molto lavoro da fare, soprattutto per rimediare alle follie della società americana degli ultimi anni (ideologia woke, politically correct metoo ed altre idiozie del genere), ma se c’era una persona con il coraggio e la forza di invertire la rotta è proprio lui: speriamo solo che non sia troppo tardi.
Claudio Marini